mercoledì 12 gennaio 2011

Immutatio: La potenza dei classici.




 Dopo la pausa festiva lo staff è lieto di annunciare una nuova sezione del blog che si va ad aggiungere alle Recensioni e alla rubrica Sineddoche curata da Matteo. Come da titolo Immutatio si occuperà di spolverare e riaffrontare quei libri considerati “classici”. Il nome Classico nell’uso editoriale, senza tirare in ballo le etimologie medievali e scolastiche, deriva da una collana promossa dalla casa editrice Mondadori all’inizio degli anni ’60. Si occupava di tradurre e proporre in veste editoriale economica i libri dell’umanità fondanti del pensiero occidentale e della sua letteratura. La "rossa" Mondadori continua la sua opera di diffusione culturale cercando aggiornare continuamente le introduzioni, i commenti e note al testo in modo da permetterci di interagire con lo scritto in maniera assolutamente autonoma. Fu una indiscussa rivoluzione in fatto di critica letteraria (almeno sul suolo italiano, accademico per eccellenza). Produsse, infatti, una vera e propria caccia all'economico che obbligò Einaudi a creare una collana economica universale da contrapporre agli Struzzi stile libero e la "bianca" Einaudi la prestigiosa collana poetica e narrativa inaugurata negli stessi anni.


  



A questo primo abbozzo si aggiunse poi la raccolta Bur Rizzoli che suddivise ulteriormente i libri “capitello” senza trascurare le grandi letterature d’Oriente, in particolare in ambito medievale (epoca dove meglio si sono svolti gli incontri di civiltà religiose come il cristianesimo, islam, e induismo).
Oggi il termine “Classico” ci rimanda all’istituzione di un canone culturale e letterario preciso istituzionalizzato a livello ministeriale. Comprende, insomma, tutti quei libri che a scuola ci hanno obbligato volenti o nolenti a leggere o comunque a studiarne i tratti essenziali in antologia. Il taglio della rubrica si occuperà, invece, di illustrare i classici come pura rappresentazione di amore altissimo per il mondo e la sua rappresentazione. “Bisogna fidarsi dei libri che hanno avuto il battezzo del tempo” afferma Murakami in Tokio Blues (o Norwegian Wood) ovvero quelli che hanno superato la propria epoca per mimetizzarsi nell’inconscio collettivo e nella memoria culturale di una civiltà. Raramente noi occidentali ci pensiamo come un popolo forse siamo troppo abituati a percepirci Nazioni già autosufficienti ed adulte; quindi come educazione abbiamo bisogno solo ed esclusivamente di noi stessi. La Letteratura del Classico ci rivela esattamente l’opposto: rammenta che siamo persone e come tali immerse in una società che ci condiziona in modo diverso a seconda dell’epoca in cui ci troviamo a vivere. Ci sono tratti, tuttavia, universalistici presenti in ogni dove mascherati dietro forme tragiche o sentimentalistiche. Sono proprio queste rappresentazioni simboliche tratteggiate dai “grandi” a farci percepire più mondi e invocazioni a qualcosa che ci trascenda aumentando così il nostro spazio interiore e umano.
I classici sono quindi un patrimonio dell’umanità e vengono raccolti non solo nella narrativa ma anche nella saggistica, nei trattati filosofici e nella poesia. Ogni forma comunicativa deve superare e superarsi per giungere anche in altre epoche non tanto per sfizio culturale o egocentrico degli autori ma deve essere un’eredità inesauribile di intuizioni.
“Chiamasi classico un libro che si configura come equivalente dell'universo, al pari degli antichi talismani”I.Calvino
I classici sono quindi medaglie, non al valore, ma protezioni contro il mondo tecnocratico cieco e sordo alla Orwell, contro i potenti alla Dickens, di amori impossibili e mitici come Medea, le donne magistrali di Zola. Sono lo sfondo spirituale del mondo, l’eredità preziosa e insindacabile che cerca amanti laddove oggi si producono operazione sapienti di marketing.


E se qualcuno obietta che non val la pena di far tanta fatica, citerò Cioran (non un classico, almeno per ora, ma un pensatore contemporaneo che solo ora si comincia a tradurre in Italia): «Mentre veniva preparata la cicuta, Socrate stava imparando un'aria sul flauto. “A cosa ti servirà?” gli fu chiesto. “A sapere quest'aria prima di morire”». I.Calvino

L’ipertrofia letteraria, il suo dilettantismo totale, dimostra la sua profonda agonia. La Sapienza, come illustra il libro biblico, passa attraverso il tempo e non quello del marketing che può far felice i consumatori  e gli scrittori che intendono sopravvivere. E’ solo una piccola parte del mondo, quello più immediato e contingente e ovviamente necessario, tuttavia, è importante sapersi rammentare di volgere il volto verso il vecchio e contemplarlo. Una società che odia il classico è in agonia spirituale e non morale (la morale non esiste essa è sempre personale e relativa). Dobbiamo imparare la bellezza prima di morire-proprio come Socrate- e per questo non possiamo desistere dai nostri propositi d’amore verso il “capolavoro” giunto dimenticato e dimesso nell’epoca del libro intrattenimento, o meglio del “libro trattenuto”.
Il capolavoro è un viaggiatore nel tempo, non è un proclamo sensazionale o una sapiente operazione di marketing.
Per questo speriamo che la rubrica possa instillare amore per la bellezza, curiosità e destare la pazienza e la fatica del procedere fra giganti indiscussi ma comunque allontanati e relegati a colonne d’ercole europee.

 

Iniziamo la rubrica con una comunicazione di servizio.
Segnaliamo le grandi collane di classici economici delle maggiori case editrici presenti sul mercato italiano:

Newton Compton esce periodicamente con classici di altissima qualità a basso costo che variano dai 5 ai 6 euro.

Mondadori con 4 edizioni economiche e una collana di classici contemporanei. I prezzi in media sono 9 euro

Einaudi con 5 collane di economici che attraversano la narrativa, la poesia, e la saggistica con i classici Paperback. I prezzi restano i più elevati del mercato che si aggirano intorno ai 12 euro.

Bompiani con una collana di ristampe periodiche.

"Gli elefanti" di Garzanti con un prezzo medio di 8 euro.

Guanda che ripropone classici minori, uniti alla Tea edizioni sempre attorno agli 8 euro.

Ed infine Feltrinelli che propone ristampe di classici integrali con prezzi che si aggirano in media ai 7 euro.


(se ho dimenticato di segnalare delle collane importanti, fatemi sapere tutto tramite e-mail oppure attraverso un commento pubblico e sarò lieta di correggere l'elenco)

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