domenica 6 marzo 2011

La sottile linea scura di Lansdale e il Texas delle tre K.







Raramente mi sono affezionata ad uno dei protagonisti di un libro. Ero quasi dispiaciuta di doverlo chiudere. Apro la recensione  con una posizione forte: non è un romanzo di formazione, come qualcuno decanta per far vendere qualche copia in più ad insegnanti “leggermente” buonisti- a meno che per formazione non si intenda omicidio. Infatti tutto ruota attorno alla linea di demarcazione fra la vita e la morte. Altro paragone immediato è la dicotomia fra  “vita misera” e  “vita vissuta fuori dalle convenzioni”, non tanto fra bene e male il cui paragone non è solo forzato, ma sembra non centri molto con il ragazzino in questione che impara molto presto quanto il concetto di “male” sia relativo.
Ci troviamo in una estate afosa del Texas anni ’60 e Stanley il giovanissimo protagonista lavora al Drive-in del padre insieme alla sorella. Siamo in un Texas vomitevole, fatto di discriminazione non solo razziale ma anche sociale e religiosa – oltre che sessuale. Se sia cambiato tutto questo? Guardando alcuni texani influenti degli ultimi dieci anni, vai tu a capire quanto. Per riassumere in breve la trama basti dire che Stanley ficca il naso in un segreto che doveva restare sepolto aiutato dalla magistrale figura di Buster, l’amico nero vecchio e colto che non esita a mettersi in gioco per salvare il ragazzino su cui nutre infinite speranze. Sullo sfondo delle indagini di questi due raffazzonati detective, abbiamo la sorella di Stanley e la madre fortemente anti-razziste e preoccupate dall’esplosione della sessualità che le viene a travolgere. La cameriera di colore che fugge dal marito pazzo di gelosia- ma forse pazzo e basta- il padre di Stanley uomo forte e generoso che incarna l’anima positiva di una fetta dell’America che è andata perdendosi con il turbo capitalismo. Richard, l’amico di Stanley, in fuga da un padre predicatore evangelico tutto botte e desolazione spirituale e la madre di Richard, masochista e meschina innamorata del proprio uomo e dell’odio che cova per esso.
Lansdale non vuole insegnare niente ma tende a mostrare una realtà dura, semplice e per questo assolutamente sbagliata e limitante.  Non ha il tono pedante del maestro, ma lascia che siano i  personaggi come Buster o Rosie a parlare senza che si faccia una morale anti-razziale. Callie riuscirà a spiegare a Stanley la sessualità senza pretese di salvarlo da nulla, nemmeno da se stesso, raccontando le cose come stanno dagli albori del tempo e non ne ha la minima paura di ciò. Buster ha la delicatezza di spiegare il lesbismo con una parola molto semplice e significativa rispetto a tanto altre in voga oggi: diverse. Il padre di Stanley cerca di omologarsi pur sapendo che certe espressioni come negro e frocio non vogliono dire nulla e sottintendono tutto, dimostrando però che la nostra voglia di essere accettati non spegne la nostra coscienza. E’ un romanzo di narrazione-dimostrazione assolutamente veritiero e verosimile, forte della realtà sociale da cui proviene l’autore. Lansdale è figlio di un meccanico analfabeta e si guadagnava da vivere con gli incontri di wrestling prima di dedicarsi alla scrittura. Immagino che il padre di Stanley sia una metafora del vecchio di Lansdale, buono e pronto a qualsiasi sacrificio pur di dare al figlio l’opportunità di avere una vita più agiata e un’istruzione più appagante. La differenza fra istruzione e cultura si incarna nel saggio Buster figura chiave e assolutamente adorabile in tutto il romanzo.
Mozione speciale per il padre di Richard. Personaggio talmente controverso che non si esaurisce per tutto il romanzo, nemmeno dopo la sua dipartita. La fatica di trovare un senso in questa vita, non ha degli assoluti, checché si voglia dire, il senso è sempre altrove magari nel prossimo nostro o nella vita che siamo chiamati a conservare.
Complimenti al traduttore che ha fatto di tutto per rendere lo slang di quartiere nero diverso dalla parlata texana. Impresa non semplice in traduzione. 

Unica pecca: la chiusura non è equilibrata e si esaurisce con troppa velocità.

Edizione di riferimento: Joe R.Lansdale, La sottile linea scura traduzione di Luca Conti,Torino, Einuadi, 2004

Voto: 7,5

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